Chet: quel giugno 1952

 
 
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Chet: quel giugno 1952





di John Milner

 


Ha 22 anni, con la carica di quell'eta'. Alle spalle ha esperienze militari di nessun rilievo o interesse, ma gia' tanta musica. Chet in quei giorni ha gia' avuto l'occasione di suonare al Bop City di San Francisco con gente come Dexter Gordon e Paul Desmond. Quando il suo reparto si traferisce nel deserto dell'Arizona, prende una giusta decisione disertando e facendosi riformare. Il richiamo dell'arte e' ben altra cosa dal grigiore di quell'ambiente.
Gli ingaggi a San Francisco non mancano, e suona in vari club sempre con nomi noti, Vido Musso, Stan Getz e altri. E' il giugno del 1952 quando a casa trova un telegramma, un invito a un' audizione al Tiffany Club, dove cercano una tromba per Charlie Parker. Al club ci sono i trombettisti di mezza California, ma a Bird basta ascoltare due brani di Chet per sospendere la seduta e ingaggiarlo.
Uno di quei giorni, al Trade Winds di Inglewood, dove il quintetto si esibisce, qualcuno ha portato un registratore, un'azione "pirata" di chi vuole portarsi a casa Parker, ma il nastro viene duplicato centinaia di volte e gira mezzo mondo nei circuiti sotterranei degli appassionati e dei collezionisti, che non si fanno scappare di certo quella rarita'.
E' li' che una vasta platea puo' per prima apprezzare quella tromba lirica, fresca, piena di idee originali e con un timbro straordinariamente accattivante, che i sempre puntuali cretini della critica li' per li' sottovaluteranno. Pochi giorni dopo Chet, gia' nel mirino di Richard Bock, organizzatore dell'audizione con Bird e proprietario della Pacific Jazz, viene da questi affiancato al giovane Mulligan, aprendo una stagione dispensatrice di grandi emozioni e consegnando per sempre alla storia il West Coast Jazz.

 

 




 

 



 

 

 





 

 

 

 

 

 

 

 

 


 
 
   
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