ASCENSEUR POUR L'ECHAFFAUD, CAPOLAVORO ASSOLUTO
 
 
Dischi
 
Menu' Dischi
 
 

ASCENSEUR POUR L'ECHAFFAUD, CAPOLAVORO ASSOLUTO

 


Di Ettore Ulivelli








1957 – Miles Davis e' a Parigi al Club Saint-Germain, un club trendy dello scrittore Boris Vian ( vedi nella sezione Profili e Band ), grande cultore di jazz ed egli stesso trombettista. Qui Miles rinnova la conoscenza con la cantante Juliette Greco, con la quale intratteneva gia' una consolidata relazione. Cio' gli consente la frequentazione del mondo culturale esistenzialista della Rive Gauche parigina. Conosce il regista Louis Malle giunto alla fine delle riprese del suo film noir, caratterizzato da un'atmosfera inquietante, con Jeanne Moreau e Maurice Ronet quali protagonisti principali. Malle voleva dar vita ad una creazione musicale che evidenziasse quella peculiare caratteristica del jazz: l'improvvisazione collettiva.
​J.C. Rappeneau, suo assistente, gli suggeri' di chiedere a Miles Davis di creare la colonna sonora del film appena completato.
​Davis e Louis Malle si incontrarono ed assistettero ad una proiezione del film “Ascenseur pour l'Echaffaud” durante la quale Malle descrisse il plot del film, e le caratteristiche degli interpreti. Il regista aveva ben chiaro lo sviluppo della colonna sonora che desiderava, non di tipo tradizionale, ma una tipica improvvisazione collettiva, vale a dire una classica jam session.
​Scettico all'inizio, quasi recalcitrante, dopo un paio di proiezioni Miles si convinse ad accettare l'incarico e si mise al lavoro con grande determinazione.
​Un paio di settimane dopo raduno' un quartetto di musicisti in una sala di registrazione: al piano Rene' Urtreger, al sax tenore il belga Barney Wilen, al basso Pierre Michelot e alla batteria Kenny Clarke, figura molto nota ed apprezzata nell'ambiente musicale di Parigi, dove da tempo si era stabilito.
​​Il gruppo inizio' le prove mentre Malle proiettava le scene del film che sarebbero state commentate dalla colonna sonora. Queste scene venivano proiettate a ciclo chiuso in modo da consentire al regista di fornire commenti e spiegazioni e al quartetto di improvvisare come richiesto fin dall'inizio dell'incarico. ​La professionalita' del gruppo permise di concludere la registrazione nel corso di una sola notte.
​Per Davis, che mai aveva collaborato alla creazione di una colonna sonora di un film, si tratto' di un'esperienza del tutto nuova, molto gratificante. Parallelamente lo si puo' affermare sia per il mondo del jazz che per quello cinematografico.
​E sul piano strettamente jazzistico, fu sottolineato l'assolo del bassista Michelot nei brani “ Evasion de Julien” e “Visite du vigile”, assolo sollecitato dallo stesso Malle per amplificare il significato di queste sequenze. Alla conclusione, dopo l'abbinamento delle immagini e della musica, il regista dichiaro': ​“Cio' che Miles Davis e' riuscito a creare, e' stato eccezionale, tanto da trasformare il film ​stesso. So naturalmente benissimo com'era la pellicola priva della musica, e quando abbiamo finito il mixaggio tutto e' sembrato subito decollare ! "
​Nel 1958 la Fontana Records, gia' in possesso di un notevole catalogo jazz, pubblico' la colonna sonora del film in un LP da 10” con 10 brani, la fedele riproduzione di quanto registrato. ​Chi puo' ascoltare il disco, non potra' non rilevare la presenza di un riverbero, creato e mixato in post produzione per amplificare la drammaticita' del film e riproposto anche sul disco.
​​Nel 1988 la Polygram ne ha pubblicato la versione in CD che, grazie alla sua capacita' fino a 80' (contro i 25' di un LP) contiene anche tutte le registrazioni effettuate dal quartetto nella notte dal 4 al 5 dicembre.
Si tratta di un disco decisamente bello anche se lo si ascolta privo delle immagini, ma con il film diventa strepitoso – strepitoso per quelle “fragili note di malinconia” ( la caratteristica del suono di Davis di quel periodo) che accompagnano molte scene. Le note profonde del basso e le spazzole velocissime della batteria inchiodano alla poltrona e rendono ancor piu' veritiero il commento di Louis Malle riportato sopra.
​Non voglio offrire alcuna descrizione dei singoli brani, cito solo lo stesso Davis che, interrogato sul significato di alcune sue composizioni, rispose laconicamente: “ Ain't no explanation. Listen to the music” (“Non ci sono spiegazioni. Ascolta la musica”).

 

 

 
   
  scrivi a info@corradobarbieri.com