New Emily Jazz Orchestra
 
 
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La New Emily Jazz Orchestra

 

 

di Bruno Franchini

 

 

La New Emily Jazz Orchestra ha origine a Modena nell’aprile del 1953, quando alcuni appassionati sotto la guida di Romolo Grande danno vita alla Emily Jazz Band, gruppo di stile New Orleans che, dopo pochi mesi, in seguito a variazioni e novità nell’organico, assume il nome di New Emily Jazz Band.
La New Emily comincia a farsi notare in campo nazionale dopo aver partecipato alla Coppa New Orleans di Santa Tecla di Milano nel dicembre del 1953. Nel 1954 suona al Teatro Municipale di Modena in un grande Festival Nazionale del Jazz e in seguito, mentre continua l’attività concertistica presso numerosi Jazz Club dell’alta Italia, si afferma definitivamente in campo nazionale con il Gran Gala del Jazz al Teatro Eliseo di Roma nel maggio 1957. Tra le più importanti manifestazioni a cui l’orchestra viene invitata si ricordano la Sei Giorni del Jazz al teatro Quirino di Roma nel 1958, il primo Festival del Jazz di Bologna nel 1959 e, sempre nel 1959, il Dixieland Jubilee di Parma, il Festival del Jazz di Lugano, il Festival Nazionale di Fregene, il Festival Mondiale della Gioventù a Vienna, la Sagra del Dixieland a Messina, la trasmissione radiofonica “Solo contro tutti”, la trasmissione televisiva “Il Musichiere” con Louis Armstrong.
Nei primi anni ’60, abbandonato il linguaggio del jazz di New Orleans, lo stile del gruppo si sposta su nuove coordinate, quali l’arrangiamento inteso come composizione autonoma intorno al tema guida, con interventi solistici, in un sound di sintesi di ogni valore della tradizione anche in dimensione di attualità.
Nel 1962 la New Emily partecipa ai Festival di Varazze, St. Vincent, e al Festival Mondiale della Gioventù a Helsinki, nel 1963 è alla rassegna di Foligno e nel 1954 al Festival di Zurigo.
La ricchezza e l’elaborazione degli arrangiamenti reclamano nel 1964 l’adozione di un nuovo nome per la “band”, che diventa New Emily Jazz Orchestra”.
Nel 1965 hanno praticamente termine i mutamenti dell’organico e può iniziare un lungo periodo di stabilità caratterizzato da partiture sempre più evolute e dal potenziamento dinamico della sezione ritmica. Tra gli innumerevoli concerti tenuti in Italia e all’estero, vanno segnalate le partecipazioni alla rassegna del Jazz Tradizionale di Lecco (1965), ai Festival Internazionali di Bled (1966), La Spezia (1974), Pescara (1975), e al Festival Nazionale di Foggia (1978).
Nei primi anni ’80 avviene un’autentica metamorfosi e Romolo Grande può così sperimentare nuove tessiture orchestrali che lo porteranno anche negli anni a venire a stili lontani dal jazz classico.

Si ringrazia il Signor Bruno Franchini e il Signor Giuliano Canepari di Modena

 

 

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