Roland Kirk
 
 
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ROLAND KIRK
Alcune osservazioni sullo straordinario multistrumentista
Down Beat – agosto 1960

 

 


Fotografie di Ettore Ulivelli


 

Come John Coltrane, anche il tenorsassofonista Roland Kirk aveva imparato il trucco che gli consentiva di suonare due note simultanee con il sax. Ma questo non lo soddisfaceva. ​Una notte, nella sua nativa Columbus (Ohio), sogno' di suonare tre sassofoni - simultaneamente. Svegliatosi, decise di cercare strumenti che gli consentissero di ottenere il suono sognato.
​Kirk inizio' una ricerca ossessiva nei negozi musicali, esamino' ogni tipo di strumento, compresi alcuni rimasugli del 19° secolo, durante il quale furono provate e abbandonate bizzarre varietà di strumenti prima che i musicisti decidessero di adottare gli attuali.
​Quando riusci' a trovare cio' che cercava, gli strumenti risultarono essere tutt'altra cosa: non erano affatto sassofoni, malgrado si potessero definire cugini della famiglia dei sassofoni.
​Uno era lo strich, (specie di alto sax, ma diritto – N.d.T.) l'altro il manzello. Tutt'oggi,Kirk ne ignora le origini. Ma quando li imbocco' unitamente al sax tenore, ne ricavo' un accordo e decise che quello sarebbe stato il suo modo di suonare.
​Gli strumenti agli altri sembravano bizzarri (il manzello assomiglia ad un archibugio in pessimo stato dopo una battaglia...) e Kirk, suonandoli insieme, sembrava un bambino nel tentativo di mangiare tre banane. Ma a lui non importava: e' cieco.
​Kirk si mise di lena per padroneggiare gli strumenti e ben presto si accorse che non solo riusciva a suonare accordi, ma anche frasi complete. Diteggiava il sax tenore con la sinistra e lo strich ed il manzello con la destra distesa. I musicisti che lo ascoltavano giunsero alla conclusione che i tre strumenti non erano solo un espediente: piaceva loro cio' che suonava, in modo particolare quando metteva da parte lo strich ed il manzello per scatenarsi in assolo impetuosi e fluenti.
​La reputazione di Kirk andava aumentando considerevolmente in tutto il midwest. Per un certo periodo suono' a Louisville sbalordendone i musicisti locali, alcuni dei quali, emigrando a Chicago, parlavano con entusiasmo di questo tri-strumentista.
​Finalmente giunse l'audizione con un responsabile dello a&r ( artist & repertoire,il settore piu' importante di una casa discografica), certo Tracy che riferi' a Ramsey Lewis ( che gli aveva segnalato Kirk): “Avevi ragione, e' qualcosa di diverso e lo registro”.

​Per la seduta di registrazione Tracy decise di mettere Kirk con un altro pericoloso anomalo: Ira Sullivan, noto a Chicago per lasciare nel dubbio se suonasse il sax tenore meglio della tromba (suo strumento d'elezione) oppure ancora, il sax alto meglio degli altri due. Ma, naturalmente, Sullivan li suonava uno alla volta. Avendo gia' ascoltato Kirk in altri momenti, a Sullivan l'idea dell'accoppiata piacque molto. Quindi Tracy riuni' i due con una sezione ritmica nella sala di registrazione della Argo.
​Poi venne la vera sorpresa: mentre Sullivan eseguiva un assolo furioso (“mi considero piu' vicino al mainstream che a qualsiasi altro stile”) Kirk prese il fischietto avvolto attorno al collo e lancio' un acutissimo squillo.
​L'evento rimarra' la seduta di registrazione piu' irrefrenabile a memoria dei fonici e degli astanti. Nei passaggi all'unisono, due soli strumentisti riescivano a creare una incredibile varieta' di frasi musicali. A tratti Kirk elaborava accordi con i tre strumenti e la tromba o il sax tenore di Sullivan diventavano la quarta voce. In altri momenti Kirk e' piu' tradizionale: suona solo due strumenti nei passaggi all'unisono.
​In altri momenti, Kirk lascio' i due strumenti per suonare una ballata con il sax tenore, con un suono liquido e caldo –nello stile di Benny Golson.
​Qualcuno dalla sala di controllo dette un'esatta descrizione di Kirk: “Ha tutte le qualita' bizzarre di un autodidatta da strada abbinate alla sottigliezza di un jazzman moderno.”
​Durante uno dei passaggi piu' impetuosi di Kirk, Tracy rise e disse ”Mi par di sentire i critici! Diranno senz'altro “Dio mio, dapprima Ornette e ora questo qui'!”.
​Ma Kirk aveva un'altra opinione sulla reazione dei critici. Durante una pausa per il caffe', disse : “Ho smesso di usare il fischietto perche' i musicisti mi prendevano in giro, pensando che fosse un artificio. Ma non lo e'. Sento le sirene ed altro nella mia testa quando suono.
​“Suonalo pure quando vuoi", gli disse Sullivan con tono gentile.
​“Temo pero' cio' che dicono i critici” risponde Kirk. “Diranno che suono fuori tonalita'". “E' una balla" aggiunse un musicista che sedeva li' vicino, “Se Ornette suona fuori tonalita', dicono che e' liberta'...”
​Alla fine della seduta di registrazione, verso le 20, Tracy espresse la sua opinione su Kirk ”Non l'ho registrato per via di questi artifici”, disse, “Mi piace come suona – ha qualcosa da dire - E poi, diciamolo pure, un tizio che suona tre strumenti simultaneamente non e' una cattiva idea dal punto di vista commerciale!”


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N.d.T: Non sono certo della data del concerto di Kirk a Milano, ma le foto che vedete possono ​dare un'idea dell'aspetto a dir poco insolito che la sua figura assumeva sul palco. Ricordo ​pero' in modo indimenticabile un fatto accaduto all'inizio del concerto, quando Kirk avanzo' sul palco stringendo a se' i tre strumenti (i primi commenti di pubblico e critica giunti in ​Italia dagli USA tendevano a descriverlo quasi come un clown). ​Nella sala, mentre si avvicina al microfono con passo ondeggiante, sospinto dalla sua ​compagna, si avverti' un forte brusio accompagnato da qualche risatina. ​Kirk rimase ostentatamente immobile davanti al microfono – sono alcuni secondi che ​sembrano congelare il tempo - poi, come colto da un' improvvisa ispirazione, allontano' leggermente i tre strumenti dal corpo e porto' alla bocca il flauto.
​Ancora nessun suono.
​Infine, soffiando nel ​flauto e cantandoci dentro simultaneamente, con quella stupenda ​tecnica da lui ideata e definita “flauto vocale”, fece scaturire le prime note di... ”torna a ​Surriento” note che, proprio perche' fuse nella voce, assunsero una colorazione piu' ​intensa ed emozionante.
​Ancora pochi attimi per assorbire quel suono incredibile, e il pubblico balzo'in piedi ed ​esplose in un applauso scrosciante e inarrestabile.
​Kirk accenno' un inchino.

 


Ettore Ulivelli

 
   
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