SCHEGGE DI JAZZ PURISSIMO, NEL GRIGIORE COMMERCIALE

 
 
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ALFREDO ESPINOZA: ULTIMA INTERVISTA

Un raro documento per ogni cultore del jazz



Di Corrado Barbieri e Duccio Castelli







Non finirà mai di stupire il pubblico degli appassionati di jazz europei il fatto che un artista straordinario, un gigante della musica come il cileno Alfredo Espinoza ( vedi in questa sezione ) possa essere al momento in cui scriviamo (2021) ancora ignorato dai media e dai produttori statunitensi. Forse l’unico modo per capire, ci rendiamo conto con amarezza, sarebbe chiederlo di persona a qualche “critico“ yankee, quelli notoriamente con la puzza sotto il naso che di solito allignano a New York, oppure a qualcuno dei noti malandrini che operano per le majors discografiche USA.

Ovviamente sarebbe tempo perduto, d’altronde siamo sempre stati noi europei di gran lunga i più sensibili alla musica afro-americana, i primi a scoprirne l’essenza e i suoi tesori nascosti, ad accoglierne i suoi fuoriclasse, a ospitarli e dar loro l’apprezzamento e il posto che meritavano nella storia, nonché a collezionarne i dischi con un amore che gli statunitensi nemmeno potevano immaginare. E qui dovremmo per un istante ricordare cosa avvenne a Parigi negli anni 30, con i musicisti di colore che erano trasmigrati, ricordare che sempre in quella decade in Italia c’erano già eccezionali collezionisti ( tre nomi per tutti, Arrigo Polillo, Alberto Barbieri, Tano Ponzoni), mentre negli States, trattandosi di musica nera, c’era pressoché il deserto. Ma il pensiero scappa oltre, anche agli anni 50 e per ragioni diverse, con un Chet Baker che suona in Versilia, a “ le dieu” Sidney Bechet che domina in Francia, al vecchio Kid Ory, uno dei padri del jazz, che nella nostra Padania viene accolto con indicibile emozione.

Potrebbero sembrare scene antiche, e invece eccole ripetersi decenni dopo, quando sempre a Parigi giunge l’oscuro sassofonista cileno, Alfredo Espinoza, il “ Flaco “, e i francesi immediatamente ne afferrano il calibro, lo swing, la particolarità del sound, nutrendosi ancora una volta della musica di un genio del jazz e lasciandosi trascinare dalle emozioni che lui dispensa anche con un semplice attacco.
Qui un documentario fino ad ora inedito ci fa ascoltare, oltre alle sue note, la sua voce. Un breve filmato di qualità, con cui si ha finalmente il privilegio di entrare in contatto diretto col Flaco, provando l’emozione di ogni vero appassionato d’arte.
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Alfredo Espinoza con Christian Galvez alla chitarra - 2006 - composizioni di Alfredo Espinoza





 

 


 

 



 

 

 

 


 

 

 

 





 

 
 
   
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